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Slow motion: teoria + pratica per un effetto efficace, anche con il tuo smartphone

slow motion teoria + pratica

Rallentare le immagini è un effetto efficace per dare enfasi alle azioni. E’ una funzione pre impostata in parecchi smartphone e lo si può ricreare con una levetta in post produzione.

In questo video cerco di spiegarti come funziona lo slow motion. Anche se è semplicissimo da realizzare, affinché l’effetto sia efficace occorrono un paio di nozioni teoriche e pratiche per la registrazione di immagini in movimento.

In questo post ci sono informazioni che di permetteranno di capire come scegliere la foto/video camera da utilizzare e quali accorgimenti prendere. Alla post produzione ho dedicato invece questo post + video per mostrarti come giocare  a velocizzare e rallentare le immagini. Un effetto chiamato speed ramping.

Slow motion, rallenty e un tempo  moviola. Sono modi diversi di definire quell’effetto che si ha quando le immagini passano al rallentatore sullo schermo.

Alcuni smartphone hanno un tasto a fianco di quello per foto e video. In post produzione, qualsiasi programma di montaggio video – anche le app da telefonino – hanno la funzione rallenty. Generalmente l’effetto di rallentamento si esprime in percentuale oppure c’è solo un cursore che di sposta a sinistra per rallentare e destra per accelerare.

E’ semplicissimo. Però, ogni effetto riesce se le immagini sono girate in condizioni ottimali. Ci sono due modi per creare uno slow motion

  • aumentare la frequenza di fotogrammi al secondo
  • lavorare in post produzione con l’interpolazione

Vado però con ordine.

#1 illusione del movimento

Cinema, televisione e video, anche digitale creano l’illusione del movimento.

Sorvolo sulla storia e sulle leggi della fisica. L’occhio umano quando vede scorrere delle immagini molto velocemente ricrea l’impressione di movimento. E’ un fenomeno chiamato persistenza retinica. Quanti immagini, cioè fotogrammi, al secondo servono per ricreare il movimento?

Attorno agli anni 30, con l’avvento del sonoro, l’industria cinematografica ha individuato uno standard efficace, considerando le esigenze produttive e gli strumenti di registrazione allora disponibili.

The Jazz Singer 1927Lo standard è 24 frame per second, abbreviato lo trovi scritto con fps. I frame sono i singoli fotogrammi. 24 fotogrammi al secondo è un punto riferimento valido ancora oggi. La televisione ha fatto piccoli aggiustamenti con standard differenti tra Europa e Stati Uniti secondo la tecnologia elettronica utilizzata.

La tecnologia negli ultimissimi anni è andata oltre: i limiti si stanno continuamente spostando avanti. Oggi girare a girare a 120 fps è diventato accessibile se non proprio diffuso.

Non so se l’occhio umano sia o sarà in grado di percepire la differenza. La tecnologia digitale sta aumentando esponenzialmente le possibilità di ripresa e gradualmente sta modificando gli standard di produzione, distribuzione e fruizione.

#2 slow motion per frequenza di fotogrammi

Avere la possibilità di girare a 60 fps e oltre è il modo migliore per rallentare le immagini. Il video può mostrare dettagli che umanamente non siamo in grado di percepire. Fai attenzione perché il video occuperà molto spazio di memoria sia sulla camera e richiederà tempo per l’elaborazione una volta importato in un programma di montaggio.

Qui una tabella riassuntiva della possibilità di rallenty in rapporto ai fotogrammi al secondo

frame per second percentuale di rallentaemento
60 fps  > fino al 40% di rallenty
120 fps > fino al 20% di rallenty
240 fps > fino al 10% di rallenty

La categoria delle action cam ha fatto da apripista nel diffusione di questa tecnologia. Le recenti macchine fotografiche compatte e mirror less arrivano a girare a 60 fps.

fermo immagine latte nella tazza

Anche gli smartphone più recenti e sofisticati possono girare a 120 fps. Qui in paio di video esemplificativi girati con iPhone 6s.

Alcuni modelli hanno un tasto apposito. Il mio consiglio però di utilizzare un applicazione avanzata per impostare manualmente alcuni parametri di registrazione. Quella che uso è FilmicPro, a più diffusa sia per iOS che Android.

# 3 slow motion per interpolazione

E’ possibile in post produzione ricreare uno slow motion digitale. E’ utile quando si vuole spingere all’estremo il rallentamento delle immagini. Sicuramente oltre le possibilità della foto/video camera disponibile.

L’interpolazione consiste nel moltiplicare i fotogrammi per riempire il vuoto che si crea tra un frame l’altro, allungando la durata della clip. I normali programmi di montaggio non hanno queste funzionalità. E’ necessario utilizzare applicazioni di post produzione avanzata. Twixtor è l’applicazione di riferimento per questo effetto. E’ un plug in professionale e costoso che può essere installato su software di altrettanto livello. Questo è il video esemplificativo che preferisco.

interpolazioneQuesti programmi riescono a eliminare disturbi visivi che si possono creare, anche se va detto che moltiplicare i fotogrammi non aggiunge dettagli alla definizione del movimento.

#4 dritte per slow motion efficaci

  1. Evita lo slow motion digitale. Utilizza l’effetto rallenty – in programmi come Filmora (qui il tutorial) – quando il filmato è stato girato a 60 fps, fotogrammi al secondo, o oltre.
  2. Considera il tuo SmartPhone. Valuta tutte le specifiche tecniche degli apparecchi a tua disposizione prima di girare. Tra il tuo cellulare ultimo modello e una reflex dalle ottiche strabilianti ma un lustro di vita sulle spalle, è probabile che lo smartphone sia più performante
  3. Scegli un luogo illuminato. E’ essenziale avere molta luce: aumentare la frequenza di fotogrammi al secondo implica aumentare la velocità dell’otturatore. La regola aurea vuole che la velocità dell’otturatore sia il doppio del frame rate: 60fps > 1/120
  4. Usa un treppiedeChi ha letto la mia guida lo sa, il cavalletto è lo strumento più sottovalutato nel video. In una sequenza video al 50% della velocità, ogni incertezza nei movimenti di macchina si vedrà almeno il doppio.

Qui c’è la mia guida crea un sei TV nel tuo studio: la ricevi gratuitamente con l’iscrizione alla newsletter. Non si parla di slow motion ma di luce, che torna sempre utile.

Vuoi realizzare i tuoi video e non sai da che parte iniziare?

Rallentare le immagini è un effetto efficace per dare enfasi alle azioni. E’ una funzione pre impostata in parecchi smartphone e lo si può ricreare con una levetta in post produzione.

In questo video cerco di spiegarti come funziona lo slow motion. Anche se è semplicissimo da realizzare, affinché l’effetto sia efficace occorrono un paio di nozioni teoriche e pratiche per la registrazione di immagini in movimento.

In questo post ci sono informazioni che di permetteranno di capire come scegliere la foto/video camera da utilizzare e quali accorgimenti prendere. Alla post produzione ho dedicato invece questo post + video per mostrarti come giocare  a velocizzare e rallentare le immagini. Un effetto chiamato speed ramping.

Slow motion, rallenty e un tempo  moviola. Sono modi diversi di definire quell’effetto che si ha quando le immagini passano al rallentatore sullo schermo.

Alcuni smartphone hanno un tasto a fianco di quello per foto e video. In post produzione, qualsiasi programma di montaggio video – anche le app da telefonino – hanno la funzione rallenty. Generalmente l’effetto di rallentamento si esprime in percentuale oppure c’è solo un cursore che di sposta a sinistra per rallentare e destra per accelerare.

E’ semplicissimo. Però, ogni effetto riesce se le immagini sono girate in condizioni ottimali. Ci sono due modi per creare uno slow motion

  • aumentare la frequenza di fotogrammi al secondo
  • lavorare in post produzione con l’interpolazione

Vado però con ordine.

#1 illusione del movimento

Cinema, televisione e video, anche digitale creano l’illusione del movimento.

Sorvolo sulla storia e sulle leggi della fisica. L’occhio umano quando vede scorrere delle immagini molto velocemente ricrea l’impressione di movimento. E’ un fenomeno chiamato persistenza retinica. Quanti immagini, cioè fotogrammi, al secondo servono per ricreare il movimento?

Attorno agli anni 30, con l’avvento del sonoro, l’industria cinematografica ha individuato uno standard efficace, considerando le esigenze produttive e gli strumenti di registrazione allora disponibili.

The Jazz Singer 1927Lo standard è 24 frame per second, abbreviato lo trovi scritto con fps. I frame sono i singoli fotogrammi. 24 fotogrammi al secondo è un punto riferimento valido ancora oggi. La televisione ha fatto piccoli aggiustamenti con standard differenti tra Europa e Stati Uniti secondo la tecnologia elettronica utilizzata.

La tecnologia negli ultimissimi anni è andata oltre: i limiti si stanno continuamente spostando avanti. Oggi girare a girare a 120 fps è diventato accessibile se non proprio diffuso.

Non so se l’occhio umano sia o sarà in grado di percepire la differenza. La tecnologia digitale sta aumentando esponenzialmente le possibilità di ripresa e gradualmente sta modificando gli standard di produzione, distribuzione e fruizione.

#2 slow motion per frequenza di fotogrammi

Avere la possibilità di girare a 60 fps e oltre è il modo migliore per rallentare le immagini. Il video può mostrare dettagli che umanamente non siamo in grado di percepire. Fai attenzione perché il video occuperà molto spazio di memoria sia sulla camera e richiederà tempo per l’elaborazione una volta importato in un programma di montaggio.

Qui una tabella riassuntiva della possibilità di rallenty in rapporto ai fotogrammi al secondo

frame per second percentuale di rallentaemento
60 fps  > fino al 40% di rallenty
120 fps > fino al 20% di rallenty
240 fps > fino al 10% di rallenty

La categoria delle action cam ha fatto da apripista nel diffusione di questa tecnologia. Le recenti macchine fotografiche compatte e mirror less arrivano a girare a 60 fps.

fermo immagine latte nella tazza

Anche gli smartphone più recenti e sofisticati possono girare a 120 fps. Qui in paio di video esemplificativi girati con iPhone 6s.

Alcuni modelli hanno un tasto apposito. Il mio consiglio però di utilizzare un applicazione avanzata per impostare manualmente alcuni parametri di registrazione. Quella che uso è FilmicPro, a più diffusa sia per iOS che Android.

# 3 slow motion per interpolazione

E’ possibile in post produzione ricreare uno slow motion digitale. E’ utile quando si vuole spingere all’estremo il rallentamento delle immagini. Sicuramente oltre le possibilità della foto/video camera disponibile.

L’interpolazione consiste nel moltiplicare i fotogrammi per riempire il vuoto che si crea tra un frame l’altro, allungando la durata della clip. I normali programmi di montaggio non hanno queste funzionalità. E’ necessario utilizzare applicazioni di post produzione avanzata. Twixtor è l’applicazione di riferimento per questo effetto. E’ un plug in professionale e costoso che può essere installato su software di altrettanto livello. Questo è il video esemplificativo che preferisco.

interpolazioneQuesti programmi riescono a eliminare disturbi visivi che si possono creare, anche se va detto che moltiplicare i fotogrammi non aggiunge dettagli alla definizione del movimento.

#4 dritte per slow motion efficaci

  1. Evita lo slow motion digitale. Utilizza l’effetto rallenty – in programmi come Filmora (qui il tutorial) – quando il filmato è stato girato a 60 fps, fotogrammi al secondo, o oltre.
  2. Considera il tuo SmartPhone. Valuta tutte le specifiche tecniche degli apparecchi a tua disposizione prima di girare. Tra il tuo cellulare ultimo modello e una reflex dalle ottiche strabilianti ma un lustro di vita sulle spalle, è probabile che lo smartphone sia più performante
  3. Scegli un luogo illuminato. E’ essenziale avere molta luce: aumentare la frequenza di fotogrammi al secondo implica aumentare la velocità dell’otturatore. La regola aurea vuole che la velocità dell’otturatore sia il doppio del frame rate: 60fps > 1/120
  4. Usa un treppiedeChi ha letto la mia guida lo sa, il cavalletto è lo strumento più sottovalutato nel video. In una sequenza video al 50% della velocità, ogni incertezza nei movimenti di macchina si vedrà almeno il doppio.

Qui c’è la mia guida crea un sei TV nel tuo studio: la ricevi gratuitamente con l’iscrizione alla newsletter. Non si parla di slow motion ma di luce, che torna sempre utile.

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Silvia Bevilacqua

maestra di videoMAGIE

Creo video e insegno a farlo
a chi ha un'impresa STRAordinaria da raccontare

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