Elia Bombardelli è il mito degli studenti che devono riparare matematica a settembre e di quelli che si preparano alla maturità. Ho scoperto però, dai commenti al canale, che qualche insegnante usa le sue video lezioni anche in classe.
Gli episodi più visti e ricercati sono le mitiche lezioni di matematica, dove in 10-15 minuti spiega gli argomenti più complessi del programma della superiori. Limiti di funzioni, equazioni logaritmiche o asintoti diventano comprensibili con i suoi schemi davanti agli occhi e ascoltando la sua voce informale e rassicurante.
Il canale YouTube propone anche qualche esperimento scientifico o video di domande e risposte. Sono però le sue video lezioni di cui vi parlo qui sotto; introverso o estroverso che tu sia, le idee da “copiare” sono parecchie.
Si è trasformata nello schermo di un tablet la lavagna per un giovane insegnante youtuber. Il concetto resta lo stesso: visualizzare formule, mostrare grafici e definire concetti.
Semplifica però parecchio la creazione del video passare, da una lavagna o foglio di carta, allo schermo di un tablet. Con ogni probabilità, registrando lo schermo sono state esportate immagini o video, dal programma di appunti; i file sono poi stati importati e lavorati in post produzione, aggiungendo l’audio registrato a parte.
Ottenere un effetto simile con foglio di carta o lavagna richiede un’illuminazione artificiale. Per creare delle immagini luminose e pulite, dovresti utilizzare un paio di lampade simmetriche; un cavalletto per ottenere un’inquadratura stabile. Se il tavolo di lavoro è in orizzontale hai bisogno anche di un braccio telescopico per avere un’inquadratura perfettamente parallela al piano.
Anche se il prof Bombardelli raramente si vede, i video tuttavia non sono anonimi. La presenza è forte e riconoscibile. Il suo viso è noto, non solo dalla foto profilo, ma anche dalle immagini di Instagram. Il timbro della sue voce è sempre riconoscibile e spesso è un elemento che sottovalutiamo. Il tono giovanile e colloquiale della sua lezione è diventata la sua marca stilistica.
L’incredibile capacità di semplificare è la forza del prof Bombardelli. Per spiegare ricorre spesso a parole comuni ed evita la terminologia specifica: quella utilizzata nel sistema universitario così come in qualsiasi professione. La metafora che preferisco è quella della parabola triste o felice, per spiegare i coefficienti di una funzione. Non toglie nulla alla preparazione; denota invece grande capacità di adeguare il linguaggio al pubblico.
Qualunque sia la tua professione, probabilmente con gli anni ti sei abituato a utilizzare la terminologia specifica come linguaggio quotidiano. E’ diventata parte del tuo modo di esprimerti e fatichi ad accorgerti che le persone, con formazione e interessi diversi, utilizzano altre parole.
Sono stata un’addetta stampa per parecchi anni e buona parte del lavoro consisteva nel tradurre, in un testo comprensibile, complicate relazione tecniche. E’ una cosa che mi riusciva bene, perché nessuno degli argomenti di cui scrivevo – dissesto idrogeologico, tutela della biodiversità, piano di indirizzo forestale – era il mio.
Quando parlo di audiovisivi è più complesso. A volte mi riesce a volte meno. E’ una sfida continua spiegare un’inquadratura, un format oppure una transizione con un linguaggio per non addetti ai lavori. Quando non ci riesco fatemi tutte le domande del caso, qui sotto o in ogni luogo.
Il mio professore di matematica ha sempre ripetuto alla lettera la definizione di seno e coseno, incurante delle mie domande chiarificatorie, questo non lo rendeva un genio.
I titoli dei video riprendono gli argomenti di studio; le playlist di YouTube diventano i capitoli dei libri scolastici. Quelle espressioni sono esattamente le parole che i ragazzi googleano.
E’ stato semplice, in questo caso, individuare i termini di ricerca perché sono definiti da un programma ministeriale. La genialità però sta nell’aver immaginato che i ragazzi delle superiori potessero usare Google o YouTube per studiare. Non era scontato quando Elia Bombardelli ha iniziato questa avventura. La costanza e la metodicità con cui gli argomenti sono presentati e classificati ha decretato il successo del canale.
Non è sempre immediato capire a quali domande puoi fornire una risposta. Dipende dalla tua nicchia. Non sempre le persone cercano direttamente ciò di cui ti occupi, a volte ti trovano digitando altri problemi: la tua missione è scoprire quali.
Il video è legato all’idea di persone estroverse, con la parlantina facile, che sanno stare davanti alla telecamera. Questo canale è un esempio per costruire autorevolezza in modo assolutamente inconsueto: senza mostrarsi. Un modo compatibile con chi desidera non apparire. Il prof Bombardelli è riuscito comunque ad attrarre un pubblico difficile, come quello dei giovanissimi, e trasformarlo in fan fedeli ed entusiasti (puoi leggere i commenti su YouTube). Il tutto insegnando matematica.
Quando produci valore, le persone sono pronte a riconoscertelo, anche se non ti si vede. Quando rispondi a domande, a cui nessun altro sa rispondere, il pubblico arriva a te. Quando padroneggi quello che spieghi, non hai bisogno di apparire troppo per essere autorevole. Non vale solo per la matematica.
Di video per introversi e non, di come usare gli audiovisivi per per promuovere la tua impresa STRAordinaria parlo in questo blog. Se ti interessa qualcosa di più tecnico c’è il canale YouTube immaginaTV e per i retro-scena iscriviti alla newsletter, c’è un omaggio per te 😉
P.S. questo post non sarebbe mai esistito se la mia grandiosa mamma -una maestra in pensione con la vocazione della didattica – non mi avesse fatto conoscere il suo youtuber preferito. Purtroppo non sono io 🙁