Assemblare, tagliare e montare i video girati; aggiungere una musica di sottofondo, dei titoli e degli effetti visivi. Questo è il video editing.
Gli aspetti tecnici spaventano, lo so, ma non sono l’essenziale. Lo scopo è creare una storia: emozionare e riassumere, dare ritmo ed efficacia alle inquadrature, inserire titoli ed elementi grafici per illustrare o spiegare.
Ci sono svariati programmi per montare un video. Qualcuno è gratuito come iMovie in ambiente Apple oppure MovieMaker per PC (il software non è più aggiornato ma Salvatore Aranzulla spiega come scaricarlo e installarlo).
Ci sono gli storici e rinomati programmi per le produzioni professionali. Recentemente però stanno prendendo spazio programmi di montaggio video completamente liberi e open source, performanti anche se non sempre stabili. Sono stati lanciati sul mercato un paio di software professionali con versioni gratuite assolutamente performanti e senza loghi a limitarne l’utilizzo. Li elenco in questo post.
Quello che vorrei spiegare in questo post sono gli elementi essenziali del montaggio video per chi non ha mai aperto un programma di video editing oppure lo ha richiuso immediatamente, perché spaventato dal numero di finestre.
Nonostante la differenza dei singoli programmi, nella disposizione di finestre e strumenti, ci sono elementi ricorrenti che è utile iniziare a capire per poter orientarsi. Con approssimazioni e semplificazioni personali, ho condensato in questo articolo la mia variegata esperienza, destreggiandomi tra programmi di video editing.
Il filmato finale sarà composto di video e/o foto, audio registrato in presa diretta oppure musica di sottofondo, titoli, transizioni tra un’inquadratura. Tutti questi elementi sono posizionati e visualizzati come rettangoli su una timeline. Nella finestra visore puoi guardare il filmato, che è il risultato del mio lavoro di assemblaggio di tutti gli elementi.
Questo è una bozza – molto bozza – di quello che troverai sullo schermo del tuo computer aprendo un qualsiasi programma di video editing.
In altro a sinistra (generalmente) trovi la finestra con i file multimediali divisi per categoria: video, foto, musica. Alcuni programmi offrono musiche e immagini che puoi utilizzare per il tuo filmato; la maggior parte – quelli che hai girato o scelto personalmente – li dovrai importare dal tuo harddisk. Quasi tutti i programmi supportano il drag & drop: quella funzione che ti permette di prendere i file da una tua cartella, trascinarli e lasciarli nel programma. E’ il modo più semplice per importare video, foto e musica nel tuo software di vide oediting. Una raccomandazione importante è quella di non cancellare o spostare i file dal computer; il software non li troverà e manderà un messaggio di errore. Questo accade perché i documenti vengono collegati al programma ma non copiati nel programma: è un accorgimento che permette di ottimizzare lo spazio sul computer.
In altro a destra c’è la finestra con il visore dove vedere e controllare l’anteprima del video montato. Ci sono i simboli abituali per la riproduzione video: la freccina a destra per il play, l’icona per la visione a schermo intero, riavvolgere e avanzare velocemente.
Lo spazio di lavoro è invece la timeline: la finestra in basso che occupa tutta la larghezza dello schermo. Sulla linea del tempo dovrai trascinare le clip nell’ordine temporale in cui le vuoi inserire nel filmato. La lunghezza dell’area di lavoro descrive la progressione temporale del video, da sinistra a destra. Ogni timeline ha una linea verticale che scorre e indica il fotogramma mostrato nel visore. L’altezza dell’area di lavoro visualizza la sovrapposizione di tutti gli elementi che compongono il video. Lo spazio in basso è riservato alla traccia audio, musica e voce. Nella parte superiore c’è il video principale; sopra puoi posizionare altre immagini, come foto o video di dettaglio che mostrano, ad esempio, ciò di cui sta parlando la voce di sottofondo. Nello spazio riservato al video -raramente in una corsia riservata – puoi posizionare le scritte in sovrimpressione e le transizioni tra un’inquadratura e un’altra.
Titoli, transizioni, effetti e filtri hanno una collocazione variabile sullo schermo ma se sai che esistono li trovi. Possono essere in un angolo della cornice della timeline oppure in un tab del contenitore file. La cosa fondamentale è che tutti hanno parecchie opzioni dalla font, alla velocità di di ingresso. Numeri e pulsanti solitamente compaiono in un riquadro quando selezioni l’elemento specificato; qui puoi sbizzarrirti per dare il tuo tocco personale.
La differenza tra software è nella versatilità con cui puoi combinare gli elementi. I programmi professionali offrono ovviamente la massima libertà, ad esempio, nel montare audio e video separatamente.
Le librerie di titoli ed effetti preconfezionate e pronte all’uso sta diventando un elemento caratterizzante di ogni programma. Recentemente, diverse applicazioni propongono programmi estremamente semplificati ma rigidi nella composizione dei video, foto e audio. Parallelamente però offrono un’ampia libreria di effetti: sovrimpressioni, transizioni e titoli accattivanti per dare una patina di professionalità anche a riprese amatoriali.
Non è tutto sul video editing ma è una buona “infarinatura”. Occorre sperimentare per imparare, ma soprattutto avere un progetto e una storia da raccontare.
Se hai in testa un’idea che non sai bene come realizzare, da un’occhiata alla consulenza PILOTA.
maestra di videoMAGIE
Creo video e insegno a farlo
a chi ha un'impresa STRAordinaria
da raccontare