Ne ho guardati parecchi di video auto-prodotti prima di decidermi a scrivere questo post. Mi sembrava scontato. All’ennesima IG stories autocentrata però, mi sono decisa.
Primo principio: il tuo spettatore si trova esattamente dall’altra parte dell’obiettivo. Se ti rivolgi a lui, guarda in macchina.
Il tuo pubblico è là dove è la telecamera. Non è la prima volta che lo senti, vero? Quando parli con il tuo spettatore ideale, il tuo sguardo deve rivolgersi all’obiettivo.
Lo sguardo in camera è potentissimo. Nel cinema è raro perché la storia si svolge davanti ai nostri occhi: guardiamo le vicende “dal buco della serratura”, per usare una metafora da cinefili. I personaggi interagiscono e parlano tra loro. Gli sguardi in camera sono distillati con il contagocce. Uno dei miei preferiti è ne La storia infinita: quando l’infanta imperatrice rivolge il suo ultimo e disperato appello a Bastian, perché Fantasia sta cadendo a pezzi e solo un bambino può salvare il suo regno. L’attrice fissa l’obiettivo e chi guarda il film dal divano di casa si sente battere il cuore, esattamente come Bastian che ancora fatica a credere di essere proprio lui a dover trovare un nome per l’imperatrice.
Negli show televisivi, i presentatori guardano in camera o i loro ospiti, in base alle persone alle quali chi si rivolgono. Nei TED talk, la regia privilegia il pubblico in studio e gli sguardi sono per loro. Nella maggior parte dei video girati per il web, tuttavia, non ci sono distrazioni: ci sei tu e il tuo spettatore, che ti guarda attraverso il tuo obiettivo e il suo schermo. Quando ti rivolgi a lui guardalo negli occhi, come nella vita reale.
Guardare in camera significa fissare esattamente l’obiettivo, non girare la testa in direzione della macchina da presa. Puoi distogliere gli occhi se hai l’esigenza di leggere degli appunti o muovere la testa a destra e sinistra. Il tuo punto di riferimento però è la camera. Quando guardi vicino all’obiettivo come -ad esempio – lo schermo del tuo telefono, si vede. Lo spostamento di sguardo è tanto più evidente quanto più sei vicino alla camera. Quindi, se sei in modalità video selfie da IG stories si nota tantissimo, se ti stai riprendendo in figura intera, dai piedi alla testa, non molto.
La camera per videochiamate sugli smartphone e le telecamere con schermo ruotabile hanno moltiplicato esponenzialmente questa triste abitudine: guardarsi mentre ci si riprende, mettendo in disparte l’interlocutore.
Ci sono però un paio di accorgimenti che puoi adottare da subito e migliorare il contatto visivo tra te e il tuo spettatore.
Non ti puoi vedere ma non ne hai la necessità. Quando giri un video, lo smartphone è fissato su un cavalletto o comunque appoggiato ad un sostegno stabile. Controllare continuamente lo schermo è superfluo.
Trova dei punti di riferimento nello sfondo e scegli l’inquadratura. Premi REC e posizionati. Eliminare i primi secondi/minuti di video e quelli di coda è cosa che si fa in pochi secondi, con un qualsiasi smartphone. In questo blog e sul canale YouTube immaginaTV trovi tutorial di ogni tipo sulla post produzione.
Girare con la telecamera sul retro ha due vantaggi:
Se proprio non puoi fare a meno di usare la camera frontale, quella dei selfie. Individua precisamente dove si trova, altrimenti non potrai guardarla. Non è cosa banale: un qualsiasi telefono, sopra lo schermo, ha un altoparlante, un microfono e una minuscola camera. Quest’ultima è l’apertura un filino più grande, tra le due tonde.
Fai però un test sul campo, per toglierti ogni dubbio: con l’indice copri ogni interfaccia, quando si oscura lo schermo hai trovato la camera.
Arriviamo al punto.
Concentrare l’attenzione su una camera tanto piccola richiede impegno. Era più semplice ai tempi degli imponenti obiettivi delle telecamere Betacam e della TV anni Ottanta. Un semplice post-it però ti può essere di aiuto. Lo posizioni in modo che copra, almeno parzialmente, lo schermo; poi con frecce, emoticon o altri disegni indichi esattamente la posizione dell’obiettivo.
Questo trucco, per migliorare i video con un post-it, è utile anche se usi la camera principale tuo smartphone. Un post-it è pratico da attaccare e staccare, ne hai sempre un blocchetto sulla scrivania e ci puoi disegnare. Puoi sperimentare altri supporti e materiali, il concetto ormai ti è chiaro.
Fai un test e poi fammi sapere qui sotto come è il risultato. Ti posso assicurare che i tuoi spettatori percepiranno immediatamente che la comunicazione è diretta a loro. Il video sarà più efficace anche senza usare app per editare il tuo video o inserire testi sulle immagini.
Raccontarsi in un video non è il ricostituente per ogni business. Se scegli questa strada, percorrile con stile. Nella newsletter, ogni mese invio riflessioni, consigli e ispirazione per creare i tuoi filmati. Se vuoi dare una svolta ai tuoi video auto-prodotti, dai un’occhiata alla consulenza PIOLTA, su misura per te
Ne ho guardati parecchi di video auto-prodotti prima di decidermi a scrivere questo post. Mi sembrava scontato. All’ennesima IG stories autocentrata però, mi sono decisa.
Primo principio: il tuo spettatore si trova esattamente dall’altra parte dell’obiettivo. Se ti rivolgi a lui, guarda in macchina.
Il tuo pubblico è là dove è la telecamera. Non è la prima volta che lo senti, vero? Quando parli con il tuo spettatore ideale, il tuo sguardo deve rivolgersi all’obiettivo.
Lo sguardo in camera è potentissimo. Nel cinema è raro perché la storia si svolge davanti ai nostri occhi: guardiamo le vicende “dal buco della serratura”, per usare una metafora da cinefili. I personaggi interagiscono e parlano tra loro. Gli sguardi in camera sono distillati con il contagocce. Uno dei miei preferiti è ne La storia infinita: quando l’infanta imperatrice rivolge il suo ultimo e disperato appello a Bastian, perché Fantasia sta cadendo a pezzi e solo un bambino può salvare il suo regno. L’attrice fissa l’obiettivo e chi guarda il film dal divano di casa si sente battere il cuore, esattamente come Bastian che ancora fatica a credere di essere proprio lui a dover trovare un nome per l’imperatrice.
Negli show televisivi, i presentatori guardano in camera o i loro ospiti, in base alle persone alle quali chi si rivolgono. Nei TED talk, la regia privilegia il pubblico in studio e gli sguardi sono per loro. Nella maggior parte dei video girati per il web, tuttavia, non ci sono distrazioni: ci sei tu e il tuo spettatore, che ti guarda attraverso il tuo obiettivo e il suo schermo. Quando ti rivolgi a lui guardalo negli occhi, come nella vita reale.
Guardare in camera significa fissare esattamente l’obiettivo, non girare la testa in direzione della macchina da presa. Puoi distogliere gli occhi se hai l’esigenza di leggere degli appunti o muovere la testa a destra e sinistra. Il tuo punto di riferimento però è la camera. Quando guardi vicino all’obiettivo come -ad esempio – lo schermo del tuo telefono, si vede. Lo spostamento di sguardo è tanto più evidente quanto più sei vicino alla camera. Quindi, se sei in modalità video selfie da IG stories si nota tantissimo, se ti stai riprendendo in figura intera, dai piedi alla testa, non molto.
La camera per videochiamate sugli smartphone e le telecamere con schermo ruotabile hanno moltiplicato esponenzialmente questa triste abitudine: guardarsi mentre ci si riprende, mettendo in disparte l’interlocutore.
Ci sono però un paio di accorgimenti che puoi adottare da subito e migliorare il contatto visivo tra te e il tuo spettatore.
Non ti puoi vedere ma non ne hai la necessità. Quando giri un video, lo smartphone è fissato su un cavalletto o comunque appoggiato ad un sostegno stabile. Controllare continuamente lo schermo è superfluo.
Trova dei punti di riferimento nello sfondo e scegli l’inquadratura. Premi REC e posizionati. Eliminare i primi secondi/minuti di video e quelli di coda è cosa che si fa in pochi secondi, con un qualsiasi smartphone. In questo blog e sul canale YouTube immaginaTV trovi tutorial di ogni tipo sulla post produzione.
Girare con la telecamera sul retro ha due vantaggi:
Se proprio non puoi fare a meno di usare la camera frontale, quella dei selfie. Individua precisamente dove si trova, altrimenti non potrai guardarla. Non è cosa banale: un qualsiasi telefono, sopra lo schermo, ha un altoparlante, un microfono e una minuscola camera. Quest’ultima è l’apertura un filino più grande, tra le due tonde.
Fai però un test sul campo, per toglierti ogni dubbio: con l’indice copri ogni interfaccia, quando si oscura lo schermo hai trovato la camera.
Arriviamo al punto.
Concentrare l’attenzione su una camera tanto piccola richiede impegno. Era più semplice ai tempi degli imponenti obiettivi delle telecamere Betacam e della TV anni Ottanta. Un semplice post-it però ti può essere di aiuto. Lo posizioni in modo che copra, almeno parzialmente, lo schermo; poi con frecce, emoticon o altri disegni indichi esattamente la posizione dell’obiettivo.
Questo trucco, per migliorare i video con un post-it, è utile anche se usi la camera principale tuo smartphone. Un post-it è pratico da attaccare e staccare, ne hai sempre un blocchetto sulla scrivania e ci puoi disegnare. Puoi sperimentare altri supporti e materiali, il concetto ormai ti è chiaro.
Fai un test e poi fammi sapere qui sotto come è il risultato. Ti posso assicurare che i tuoi spettatori percepiranno immediatamente che la comunicazione è diretta a loro. Il video sarà più efficace anche senza usare app per editare il tuo video o inserire testi sulle immagini.
Raccontarsi in un video non è il ricostituente per ogni business. Se scegli questa strada, percorrile con stile. Nella newsletter, ogni mese invio riflessioni, consigli e ispirazione per creare i tuoi filmati. Se vuoi dare una svolta ai tuoi video auto-prodotti, dai un’occhiata alla consulenza PIOLTA, su misura per te
maestra di videoMAGIE
Creo video e insegno a farlo
a chi ha un'impresa STRAordinaria
da raccontare
1 Comment
Ciao SIlvia. Molto utile il tuo articolo. Mi permetto: il testo si ripete due volte nella pagina, forse c’è un errore?